Presentato stamattina 22 novembre a Salerno la XIV edizione di Comuni Ricicloni Campania 2018 di Legambiente Campania.
Senza impianti industriali di trattamento della frazione organica e un governo regionale del ciclo dei rifiuti rallenta la differenziata: sono 238 i comuni ricicloni che superano il 65%, solo 11 in più rispetto allo scorso anno.
In Campania si raggiunge una percentuale complessiva di raccolta differenziata del 52,67% che rimane in ogni caso la migliore performance nel Mezzogiorno.
Il 91% dell’organico differenziato in Campania oggi finisce fuori regione.
Legambiente: “Serve almeno un impianto di compostaggio e digestione anaerobica per provincia”
In Campania continua a mancare una governance autorevole del ciclo integrato dei rifiuti e ancora non si procede alla realizzazione di impianti industriali di trattamento della frazione organica con compostaggio, digestione anaerobica e produzione di biometano. Il risultato è che, in questo percorso lento e aggrovigliato, rallenta la raccolta differenziata da parte dei comuni.
Questo in sintesi la fotografia del rapporto di Legambiente Campania.
“Oggi -commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania-a quasi tre anni dall’approvazione della Legge regionale n.14/2016, è necessario che la politica si assuma maggiori responsabilità andando oltre la difesa delle norme esistenti. È urgente e necessario che la Regione, affiancando i comuni nella costruzione degli impianti per l'organico differenziato, governi e indirizzi il processo per completare, rafforzare e rendere sostenibile un ciclo dei rifiuti che da incompleto risulta essere ancora ostaggio di un’eterna “emergenza” sempre dietro l’angolo. Sarebbe una “grave colpa” rendere vane le tante esperienze virtuose di cittadini e enti che nonostante tutto continuano a esistere e resistere. In queste settimane - conclude Imparato- la Campania è stata palcoscenico di una farsa drammatica con protagonisti i rappresentanti del Governo nazionale e regionale con annunci e proclami che non hanno nulla a che fare con il “ciclo integrato delle responsabilità” necessario invece per risolvere la questione rifiuti».
In Campania, stando agli ultimi dati Ispra, nel 2016 si sono prodotte 2,6 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, di cui il 52% raccolte in maniera differenziata.Dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata oltre la metà sono costituite da organico: 708 mila tonnellate di cui solo il 9% viene trattatonei sei impianti situati sul territorio regionale e attivi nel 2016. Tutto il resto viene portato fuori.
«Questi numeri ci dicono, se ce ne fosse ancora bisogno, che alla Campania non servono nuovi inceneritori e discariche, ma infrastrutture a servizio della raccolta differenziata, a partire dalla frazione organica con impianti industriali di compostaggio e digestione anaerobica per la produzione di biometano – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente –. Questi impianti vanno pensati, progettati e realizzati bene, con processi partecipativi che coinvolgano le popolazioni locali, ma vanno fatti. La Regione su questo deve mettersi in gioco, accompagnando i processi, coordinando le iniziative e mettendo in campo strumenti efficaci per la loro realizzazione. Altrimenti l’alternativa è lo scenario attuale che vede l’organico differenziato raccolto andare negli impianti del nord, con grande felicità degli autotrasportatori. Con costi di trasporto che i Comuni ricicloni non riescono più a sopportare, con il rischio di rallentare o fermare la raccolta differenziata con inevitabili conseguenze nella quantità e qualità».
Tutti i Premi dei Comuni Ricicloni:
Nella categoria comuni sotto i 1.000 abitanti, vince Tortorella (Sa) con il 98 % di RD seguita da Ginestra degli Schiavoni (Bn) con 89% di RD e San Mauro del Cilento (Sa) con 88%. Nella categoria comuni tra 1000 e 5000 abitanti premiataDomicella (Av) con 95%di raccolta differenziata, seguita da Sperone (Av) con 94% di RD e Visciano (Na) con 93% di RD. Apice comune del beneventano vince nella categoria dei comuni tra i 5000 e 10.000 abitanti con 84% di RD, segue Guardia Sanframondi(Bn)con 83% RD, terzo Roccapiemonte (Sa) con 80% RD. Nella categoria dei comuni tra i 10mila ed i 20mila abitanti, il primato va aBaronissi (Sa) con 83% di RD, segue Monte di Procida (Na) con 82% di RD. Terzo Bellizzi (Sa) con 81% di RD. Un premio anche per i comuni tra i 20mila ed i 50mila abitanti con leader Vico Equense (Na) con 83% di RD, seconda Sarno (Sa)con il 82% di RD, terza classificata Bacoli (Na) con 82% di RD.
Altro premio per i comuni sopra i 50mila abitanti con Pozzuoli (Na)leader con 76% di RD, segue Cava dei Tirreni (Sa) con 67% di RD e Acerra (Na) con 66% di RD.
Solofra e Montoro:
Solofra con la percentuale di 59% di Raccolta Differenziata purtroppo non superando il 65% per il secondo anno consecutivo non raggiunge il traguardo di Comune Riciclone, conquistato nella XII edizione del 2016. Si posiziona così al 344° della classifica generale dei comuni campani.
Montoro con la percentuale di 78,23% di Raccolta Differenziata si conferma "Comune Riciclone" posizionandosi al 5° posto tra i comuni della categoria 10mila-20mila abitanti e al 58° posto nella classifica generale. a cui va anche il premio speciale per i centri di raccolta.
A questo link è disponibile il dossier Comuni Ricicloni 2018.
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