Egr. Ministro Gen. Sergio Costa,
il Circolo Legambiente “Valle Solofrana” Solofra-Montoro, in seguito alla Vs presenza a Scafati (Sa) il 24 novembre scorso e all’annuncio della Vs visita nel Bacino Idrografico del Sarno per il 15 dicembre p.v., ritiene opportuno trasmetterLe i dossier “Inquinamento delle acque sotterranee di Solofra e Montoro. Informare i cittadini, tutelare la salute, risanare l’ambiente, riconvertire l’industria alla green economy” e “Goletta dei Fiumi della Campania. Citizen Science e partecipazione per la tutela e la valorizzazione dei fiumi. Presentazione monitoraggio 2017” di Legambiente Campania.
Come Legambiente, associazione senza fini di lucro, fatta di cittadine e cittadini, abbiamo a cuore la tutela dell’ambiente. Attraverso il volontariato e la partecipazione diretta, vogliamo essere promotori del cambiamento per un futuro migliore. Per questo abbiamo fondato la nostra mission sull’ambientalismo scientifico, raccogliendo dal basso migliaia di dati sul nostro ecosistema, che sono alla base di ogni denuncia e proposta. Denunciamo attraverso vertenze, blitz, monitoraggi, rapporti e dossier, ogni forma di inquinamento e sopruso ai danni dell’ambiente e della collettività e sollecitiamo l’intervento delle istituzioni, per garantire ai cittadini una migliore qualità della vita. Il Circolo Legambiente “Valle Solofrana” Solofra-Montoro nasce con l’intento di affrontare i problemi ambientali che si vivono nei due comuni senza confini amministrativi ma per le caratteristiche naturali che essi hanno.
L’area solofrana è nota per il distretto industriale della concia, tra i più antichi e importanti d’Italia. La concia delle pelli è nata a Solofra legata alla sua antica attività che era quella pastorale ed è stata favorita dalla presenza sul posto di vegetali contenenti tannino (il castagno, la noce, il cerro), di rocce per la produzione della calce e di abbondante acqua. Già all’inizio del Cinquecento la realtà artigiana della concia e della lavorazione della pelle era molto importante.
Questo piccolo excursus storico per arrivare rapidamente alla realtà produttiva attuale, con tutte le difficoltà e le necessità che le attività industriale comporta per impatto ambientale e per i continui ammodernamenti ed adeguamenti essenziali.
Solofra custodisce anche le sorgenti del Torrente Solofrana e ricchissime falde, indispensabili per le attività civili ed industriali. Ma, spesso, è stata custode distratta dalla crescita economica che non sempre è stata sinonimo di sviluppo sostenibile.
Località Bocche, Solofra (Av) - foto: AnnaPaola Montuoro
Solofra e Montoro sono comuni dell’Alto Bacino del Sarno; il Torrente Solofrana, unito al Torrente Cavaiola, è affluente del Fiume Sarno.
Per le comunità dell’Alto Bacino del Sarno, un data in particolare, gennaio 2014, ha segnato un vero e proprio spartiacque, tra due epoche contraddistinte, un prima e un dopo, un amaro risveglio, anche per chi fino ad allora aveva dato per scontato l’utilizzo della risorsa idrica, del bene comune Acqua. Infatti nel gennaio 2014 “scoppia” l’emergenza “tetracloroetilene”, solvente clorurato, che contamina tuttora le falde acquifere di entrambi i comuni, a valle di Solofra e a Montoro, emergenza che territorialmente ha causato una delle crisi idriche più forti degli ultimi decenni. Falde attualmente in attesa della caratterizzazione a circa 5 anni dalla scoperta della contaminazione.
Come Circolo locale, insieme a Legambiente Campania, per il nostro spirito di partecipazione e attivismo dal basso abbiamo affrontato dal 2014 entrambe le problematiche legate alle acque superficiali e sotterranee, attraverso la citizen science, la redazione di dossier, blitz e segnalazioni.
Con la Citizen Science abbiamo coinvolto volontari nel programma scientifico di monitoraggio, anche in collaborazione con istituzioni scientifiche, denominato Goletta dei Fiumi, iniziativa nata per monitorare lo stato di salute dei maggiori fiumi della regione con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sul completamento delle infrastrutture depurative, sul controllo del territorio per impedire lo sversamento illecito di scarichi non depurati e sul rischio idrogeologico. Con la redazione dei Dossier, senza volerci sostituire agli organi istituzionali reputati, come l’ARPAC, cerchiamo di veicolare a beneficio di tutti informazioni utili di conoscenza del Bacino Idrografico e delle opportunità/necessità di cui i principali interventi di disinquinamento dovrebbero tenere conto. Con il Blitz, del 13 agosto 2018, presso i due impianti di depurazione dell’Alto Sarno, quello a servizio dell’area industriale in località Carpisani a Solofra, e quello biologico in località Costa a mercato San Severino (Sa), abbiamo esposto uno striscione con la scritta “Che Vergogna!”, per chiedere l’avvio dei lavori di adeguamento delle strutture, che attualmente hanno ricevuto da parte della Regione Campania la copertura economica. Ricordo che entrambe le strutture pubbliche strategiche, gestite da una società privata, Cogei srl, e affidataria diretta della Regione Campania, sono inadempienti a tal punto da essere sequestrati con facoltà d’uso. Ad aprile del 2017 il sequestro dell’impianto di Solofra ad Agosto 2018 il sequestro del depuratore di Costa. Infine le segnalazioni, di anomalie o possibili sversamenti, importanti perché le forze dell’ordine possano intervenire ed effettuare i controlli sul territorio.
Siamo lieti del Suo auspicio di mettere in campo una cabina di regia che, finalmente, coinvolga le tre province, Avellino, Salerno e Napoli, e i comuni interessati, trentanove, che sono titolati a decidere riuniti nell’Ente Idrico Campano (EIC), le sorti dei servizi idrici e con essi della depurazione. Importante è anche la sfida intrapresa con l’istituzione dell’Area Protetta Regionale Parco del Fiume Sarno che può rappresentare un’opportunità straordinaria per controvertire lo stato di degrado del Sarno. Molto probabilmente sarà difficile poter coprire in un unico giorno l’intero Bacino del Fiume Sarno, ma Solofra e Montoro, saranno liete di ospitarLa anche in altra data futura, perché rispetto al problema inquinamento siamo tutti soggetti e responsabili, senza confini amministrativi, e ognuno di noi dovrà prendere coscienza di quanto può fare contribuendo al rispetto del fiume.
I soci del Circolo Legambiente “Valle Solofrana” Solofra-Montoro certi di un Vs riscontro,
porgono distinti saluti.
Solofra, lì 04/12/2018
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