Un ulteriore slittamento, mentre il Monte Pergola chiede aiuto!



Il 16 ottobre doveva celebrarsi la prima udienza così come stabilito dal Consiglio di Stato anche in base allo studio che il verificatore doveva condurre per chiarire aspetti fondanti del ricorso da parte dell’ente comunale.

Parliamo delle vicende di cava Turci. Infatti con una nuova ordinanza pubblicata il 23 settembre scorso il Consiglio di Stato fissa al 30 novembre 2025 il termine ultimo per il deposito della relazione definitiva e rinviando alla prima udienza utile del primo trimestre del 2026 per la trattazione della causa. Quindi ci troviamo di fronte ad un ulteriore slittamento superando quanto deciso nella precedente ordinanza di proroga che fissava al 27 luglio la presentazione della relazione e al 16 ottobre la prima udienza. Il rinvio è conseguente all’istanza del 15 maggio 2025, con cui il verificatore ha rappresentato l’impossibilità di completare le attività istruttorie richieste, essendo necessario l’ausilio di una ulteriore collaborazione specialistica finalizzata all’esecuzione delle specifiche indagini e su documenti cartografici. Ricordiamo che i quesiti sottoposti al verificatore sono la verifica se il decreto 51/2020 sia o meno “novativo” rispetto al decreto autorizzativo del 50/2012 e in caso affermativo se lo stesso determina o meno un ampliamento della capacità estrattiva dell’area di cava, rispetto a quella già consentita. Altro aspetto da considerare è l’esistenza o meno di una interferenza delle attività estrattive con le risorse idriche presenti nell’area.

Attualmente per la qualità delle acque del pozzo Turci si attende il parere conclusivo dell’ASL dopo il ciclo di analisi  propedeutiche alla sua messa in funzione e al collegamento alla rete potabile cittadina. Poche settimane fa l’emanazione di una ordinanza del sindaco Moretti a tutela dell’area circostante il pozzo.

Intanto l'attesa e i rinvii allungano i tempi di rivedere risanata l'area di estrazione e il Monte Pergola.


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