Il Sarno continua ad essere il fiume in maggior sofferenza, mentre la qualità delle acque del Sele tendono a peggiorare verso la foce, Picentino e Irno nel contesto generale mostrano nettamente uno stato di salute migliore seppur non raggiungendo il livello ecologico ottimale degli standard europei. Questa la fotografia delle indagini condotte da Goletta dei fiumi della Campania promossa da Legambiente che ha effettuato 41 campionamenti per un monitoraggio che ha riguardato 4 fiumi campani: Sarno, Sele, Picentino e Irno con 14 volontari coinvolti nelle attività di prelievo campioni di acqua e analisi. La Goletta dei Fiumi insieme alle storiche campagne di Legambiente come Goletta Verde, Spiagge e Fondali Puliti rappresenta un ulteriore pratica di esperienze di monitoraggio scientifico e considerate da più fonti istituzionali internazionali come una delle esperienze più avanzate al mondo della citizen science. Il monitoraggio svolto da Legambiente, tra il 22 giugno e il 19 settembre non vuole assolutamente sostituirsi o compararsi con quello realizzato dall’Arpac, soggetto pubblico deputato a valutare la qualità ambientale dei fiumi secondo le articolate modalità definite dalle vigenti disposizioni di legge.
I nostri fiumi, laghi e falde sono minacciati e sotto stress a causa dell’incuria dell’uomo e delle sue attività che hanno da sempre visto l’acqua come una risorsa infinita da poter attingere senza limiti ed i corpi idrici come una discarica in cui riversare i reflui di ogni tipo. Reflui fognari, industriali, attività agricole, allevamenti intensivi, captazioni sono i settori su cui bisogna intervenire in maniera prioritaria e integrata, garantendo investimenti, regole e controlli uniformi su tutto il territorio, senza dimenticare la lotta alle pratiche e agli sversamenti illegali che minano ulteriormente un ambiente già martoriato. I risultati del nostro monitoraggio - commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania - dimostrano ancora una volta che in Campania c’è ancora tanto da fare e evidenzianola necessità di investire strategicamente per capovolgere al più presto questi risultati. Come? Sanando i ritardi sulla depurazione: chiara è la necessità di riqualificare gli impianti o di costruirne di nuovi, facendoli diventare luoghi di produzione. Risultano necessari inoltre anche interventi volti al miglioramento delle reti fognarie, dove occorre prima di tutto completare il sistema di raccolta degli scarichi, ma ragionando fin da subito su interventi che portino alla separazione e al trattamento delle acque piovane (acque bianche, da trattenere per favorirne l’infiltrazione) da quelle di scarico (acque nere) per migliorare l’efficienza della depurazione. E non ultimo, occorre ragionare sugli scenari futuri di riconversione agricola del nostro territorio verso colture meno idroesigenti, senza tralasciare il controllo sull’utilizzo dei fitofarmaci e pesticidi. Per questi motivi- conclude Imparato di Legambiente- è necessario dare vita ad una nuova stagione per la tutela dei corpi idrici superficiali in Campania. Bisogna farlo con metodi di condivisione e luoghi di consultazione con il pubblico adeguati, utilizzando gli strumenti dei Contratti di Fiume, coinvolgendo settori pubblici e privati, istituzioni, associazioni, cittadini, tecnici ed esperti per individuare le criticità e le politiche da mettere in campo. Nuovi e coraggiosi approcci per piani strategici ambiziosi che ci facciano uscire una volta per tutte dalle stagioni dei “malati cronici”.
Il primo e principale monitoraggio ha riguardato 17 prelievi di acqua lungo l’intero bacino del Fiume Sarno, compresi i torrenti Cavaiola, Laura e Solofrana utilizzando il LIMeco, un indice sintetico introdotto dal D.M. 260/2010 per la determinazione dello stato ecologico dei corsi d'acqua. Dei 17 punti indagati nel Bacino del Sarno, oltre il 70% non raggiunge uno stato di qualità sufficiente. In particolare 1 punto campionato su 4 ha totalizzato punteggi che gli assegnano uno stato di qualità “Scarso” e ben 1 punto su 2 uno stato “Cattivo”. Poco meno del 30% dei punti campionati lungo il fiume Sarno, quindi, risulta avere uno stato di qualità sufficiente o superiore. Infatti soltanto un campione ottiene un punteggio tale da avere assegnato uno stato di qualità “Sufficiente”, 2 lo stato “Buono” e 2 quello “Elevato”. Passando ad una valutazione dei singoli punti di campionamento, l’indagine delle sue tre principali sorgenti (Santa Marina, Mercato Palazzo e Santa Maria a Foce) localizzate nel comune di Sarno (SA) definisce classi di qualità del LIMeco rispettivamente “Buono” per le prime due ed “Elevato” per l’ultima. Procedendo verso valle, per i punti di campionamento successivi, situati nei comune Striano(NA), San Marzano sul Sarno (SA) e Scafati (SA), lo stato trofico delle acque sembra peggiorare drasticamente. Infatti entrambi i punti campionati evidenziano uno stato di qualità “Cattivo”. Avvicinandosi allo sbocco a mare lo stato di qualità non cambia; il punto indagato alla foce del Sarno, sita a Castellammare di Stabia (NA), raggiunge un punteggio di qualità “Cattivo”. Passando ai tributari, per il torrente Solofrana in questa edizione della campagna sono stati campionati 6 punti; il prelievo alla sorgente in località Bocche nel comune di Solofra (AV), ha mostrato un valore di qualità “Elevato”. Al contrario, il punto successivo, nel comune di Montoro (AV), ha ottenuto un punteggio del LIMeco ”Scarso”. I due punti situati nel comune di Mercato S.Severino (SA), hanno mostrato uno stato di qualità “Sufficiente” e “Scarso”. Nei punti successivi prelavati nel comune di Roccapiemonte(SA) e in quello di Nocera Inferiore (SA) la situazione del torrente risulta peggiorare, infatti per entrambi sono stati assegnati punteggi tali da determinare uno stato di qualità “Cattivo”.
L’analisi delle acque del torrente Laura, prelevate nel comune di Montoro (AV), quest’anno ha mostrato un valore dell’indice LIMEco “Scarso”. Invece per il torrente della Cavaiola, il campione prelevato nel comune di Cava dei Tirreni (SA) ha uno stato di qualità “Cattivo”. Infine lo stato dell’Alveo Comune è risultato “Cattivo” per il primo punto prelevato nel comune di Nocera Inferiore (SA) e “Scarso” per il campione prelevato nel comune di Pagani (SA).
Dei 12 punti indagati del Bacino del Sele, 1 su 3 ha mostrato valori di LIMeco al di sotto della sufficienza, con giudizio dello stato di qualità “Scarso” o “Cattivo”. Al contrario i due terzi dei punti investigati ha mostrato valori al di sopra di questa soglia con un il 50% dei campioni analizzati ha raggiunto uno stato di qualità “Elevato”. Lo stato di qualità del fiume è risultato “Elevato” per i campioni prelevati nei comuni di Caposele(AV), di Contursi Terme(SA) e di Serre (SA). Differentemente, il punto prelevato nel comune Capaccio(SA) alla foce del fiume Sele ha mostrato uno stato di qualità “Cattivo”, evidenziando quindi un peggioramento della qualità chimica delle acque. L’indagine sugli affluenti ha riguardato 7 punti. Raggiungono uno stato di qualità “Elevato” il torrente Minuto nel comune di Caposele (AV) e ottengono un punteggio di qualità “Buono” il Rio Zagarone nel comune di Calabritto (AV) e il fiume Tanagro, nel comune di Contursi Terme (SA). Risulta “Elevato” il punto prelevato nel fiume Tenza nel comune di Campagna(SA). Diminuisce lo stato trofico nel punto campionato del fiume Calore, che mostra uno stato di qualità “Scarso”. Ottiene un punteggio basso anche il punto campionato nel Canale Principale Destra Sele, nel comune di Eboli(SA) che raggiunge uno stato di qualità “Cattivo” e che contribuisce in maniera negativa alla qualità del Fiume Sele nel tratto in prossimità dell’arrivo a mare. Infine risulta “Cattivo” anche lo stato di qualità del Canale Radica nel comune di Eboli(SA).
Per il fiume Irno sono stati indagati 6 punti distribuiti in tre diversi comuni. Tutti i punti campionati hanno mostrato uno stato di qualità uguale o superiore al livello di sufficienza. Passando ad una valutazione dei singoli punti, risulta “Sufficiente” il fiume Irno nel punto campionato ad Acquamela, frazione del comune di Baronissi (SA) mentre, uno dei due punti campionati nel comune Pellezzano (SA) località Cologna ha mostrato uno stato di qualità “Buono”. Il secondo punto campionato nel comune di Pellezzano e il primo campionato nel comune di Salerno (SA) hanno evidenziato invece uno stato di qualità “Elevato”, probabilmente dovuto anche alla presenza di sorgenti affioranti che nel fiume Irno sono presenti quasi al centro del bacino. Gli ultimi due punti campionati nel comune di Salerno non ottengono punteggi al di sotto del livello di sufficienza dell’indice LIMEco. Infatti, nei punti campionati, si passa dallo stato “Sufficiente” al valore “Buono” in prossimità della propria foce.
Sei sono i punti investigati in quattro comuni attraversati dal fiume Picentino. Solo un campione l’analisi ha evidenziato valori al di sotto della sufficienza, con uno “Scarso” stato di qualità . Ottimi i risultati per tutti gli altri siti analizzati per i quali, il livello di sufficienza risulta ampiamente superato. Il fiume Picentino in ben cinque punti campionati tra il comune di Giffoni Sei Casali (SA), il comune di Giffoni Valle Piana (SA) e il comune di Salerno (SA) ha mostrato uno stato di qualità trofico “Elevato” per l’indice LIMEco. Un solo punto, dei sei campionati, prelevato in prossimità della sua foce, situata nel comune di Pontecagnano Faiano (SA), ha mostrato uno stato di qualità “Scarso”.
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